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Dá in encandescenze: muore un 29 enne. - Crosia (CS)

domenica 25 maggio 2014

Il giovane aveva sfondato un portoncino e i residenti avevano chiesto aiuto ai militari. Davanti a loro l'uomo si era denudato per poi aggredirli. Si è poi accasciato a terra dopo una colluttazione

Stava dando in escandescenze e due carabinieri erano intervenuti per cercare di calmarlo. Ma Vincenzo Sapia, 29 anni, si è infuriato ancora di più. Ne è scaturita una colluttazione tra i militari e il giovane, che è morto. La tragedia è avvenuta in provincia di Cosenza, nella frazione Mirto del Comune di Crosia.


Secondo i primi rilievi del medico legale, il decesso potrebbe essere stato causato da un infarto. Il pm della Procura di Castrovillari sta sentendo le persone che hanno assistito al fatto e disporrà l'autopsia per stabilire le cause della morte.

Secondo una prima ricostruzione l'uomo, che in passato avrebbe sofferto di disturbi psichici, sabato mattina aveva sfondato il portoncino di un edificio situato davanti all'ufficio postale di Mirto Crosia dicendo che stava cercando un cane smarrito. Alcuni passanti, vedendo la scena, hanno chiamato i carabinieri.

Quando i due militari sono giunti sul posto, hanno trovato Sapia, descritto come un uomo di corporatura molto robusta, fermo davanti all'ufficio postale, apparentemente tranquillo, e hanno iniziato a parlare con lui. Improvvisamente l'uomo, secondo le testimonianze raccolte da pm e carabinieri, si è denudato rimanendo in mutande. Quindi ha aggredito un carabiniere, mettendogli le mani al collo e colpendolo. Anche l'altro militare è intervenuto. Ne è nata una colluttazione durante la quale Sapia si è accasciato a terra.

Sul posto sono subito intervenuti i medici del 118, che hanno anche usato un defibrillatore, ma per l'uomo non c'era più niente da fare. A Mirto Crosia sono arrivati il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza Giuseppe Brancati, il comandante del reparto operativo Vincenzo Franzese e altri ufficiali.

L'Arma mantiene un riserbo assoluto sulla vicenda, ma dal Comando provinciale di Cosenza trapela la volontà di massima trasparenza su quanto accaduto e l'assoluta fiducia nell'autorità giudiziaria che coordina le indagini.

Fonte: TGcom24.

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